Nell'ultima parte dell' Ottocento la zona di Wembley ospitava un parco di amenità nel verde, fontane, cascate, passeggiate per i londinesi. Poi venne il treno, e nel 1889 il presidente delle Ferrovie Metropolitane, Sir Edward Watkin, decise di aggiungere un'attrazione irresistibile al parco che già comprendeva campi di calcio, di cricket e una pista d'atletica: una torre di 350 metri , più alta, più grande e ancor più spettacolare della Torre Eiffel di Parigi. Ma la costruzione fu abbandonata a 61 metri appena, per il cedimento del terreno e la mancanza di finanziamenti, e fu fatta saltare con la dinamite nel 1907. Alla fine della prima guerra mondiale il governo britannico varò il progetto di una grande Esposizione dell' Impero Britannico per il 1924. Tra le centinaia di padiglioni, le rappresentanze di ogni colonia, anche uno stadio nazionale dello sport. Il parco di Wembley fu scelto come sede ideale, e l'area dov'era sorta la torre di Watkin destinata allo stadio. L'Empire Stadium venne costruito in appena 300 giorni, e inaugurato con la finale della coppa d'Inghilterra del 28 aprile 1923. La nascita di Wembley sfiorò la catastrofe. Anche se oggi si parla soltanto del poliziotto (George Scorey) che sul suo cavallo bianco (Billie) fu fotografato mentre cercava di far sgombrare il terreno di gioco invaso da migliaia di spettatori, i giornali dell' epoca gridano al «miracolo». La capienza era di 127.000 posti, in gran parte in piedi. Ma un'ora prima del calcio d'inizio le gradinate erano già piene, e fuori dai cancelli si ammassava una folla di oltre centomila persone. Barriere e cancelli cedettero, e per scampare all'ondata molti si rifugiarono in campo. Oltre mille i feriti, 60 in ospedale con fratture e sintomi di schiacciamento addominale. Con l' arrivo del re Giorgio V vennero chiamati i rinforzi di polizia, e lo squadrone a cavallo che riuscì a far iniziare il match, con 43' di ritardo e la gente lungo le linee laterali. Il Bolton Wanderers vinse la coppa, 2-0 al West Ham. Da allora la finale della coppa d'Inghilterra, nata nel 1872, si è sempre giocata a Wembley. E la nazionale inglese ha adottato Wembley come terreno di casa, nelle sfide con Scozia, Galles e Irlanda del Nord, annuali avversarie nel Campionato interbritannico. Il resto del mondo ha dovuto aspettare la fine della seconda guerra mondiale per essere ammesso al «tempio», dopo aver fatto anticamera negli altri stadi londinesi, dell'Arsenal e del Tottenham, come l' Italia delle «battaglie di Highbury» del '34 e '38. Ha aperto la serie di Wembley l'Argentina, battuta 2-1 il 9 maggio '51. Da allora 44 rappresentative extrabritanniche hanno giocato all' Empire Stadium. E' un' impresa riservata a poche quella di espugnare Wembley. Sono 16 le avversarie che hanno sconfitto i «leoni» nella loro tana. Fu un trauma pesantissimo per l' Inghilterra il 6-3 impartito dall'Ungheria il 25 novembre '53. Fino ad allora solo Scozia e Irlanda del Nord erano riuscite a battere i «maestri», che si sono ripresi la gloria diventando campioni del mondo a Wembley, con il 4-2 nei supplementari alla Germania Ovest, «tris» di Hurst (un gol-fantasma convalidato dal guardalinee) il 30 luglio '66. L 'Italia, con l'1-0 firmato da Capello il 14 novembre '73, è diventata la sesta nazione a sbancare l'Empire Stadium, dopo Germania Ovest e Austria. Tra le rivali non britanniche proprio la Germania (unita e Ovest), ha vinto ben 5 volte a Wembley (l'ultima, ironia della sorte, proprio nel match dell'addio, 1-0 nell'ottobre 2000, rete di Hamann). L'Italia si è imposta due volte in 5 visite, il Brasile due in 8. Nessun'altra delle nazionali che hanno conquistato Wembley ha vinto più di una volta. La Romania è imbattuta, con 4 pari in 4 presenze, come la Colombia , 2 pari su 2. La Francia , dopo 4 sconfitte, l' ha spuntata da campione del mondo, 2-0 nel febbraio '99. Per quasi ottanta anni. da Bolton-West Ham, 2-0, finale della Coppa d' Inghilterra 1923, a Inghilterra-Germania, 0-1, partita di qualificazione ai mondiali del 2002. Passando naturalmente per la storica finale della coppa del mondo del 1966, ancora Inghilterra-Germania, 4-2, con tre gol di Geoff Hurst, unico ad aver segnato una tripletta in una finale mondiale. E, lasciando il calcio, le quattro medaglie conquistate dall'olandese Fanny Blankers Koen all' Olimpiade del 1948 e il Live Aid, lo storico concerto del 1985, è stato tempio e teatro di calcio, sport e spettacolo.
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