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Bastia: Dalla Corsica con furore!

1978: Contro ogni previsione la squadra che rappresenta l'intera Corsica, il Bastia, approda alla finale di coppa UEFA scavalcando uno alla volta tutti gli ostacoli che trova sul suo cammino.I Corsi hanno terminato al terzo posto il campionato 1977, dietro al Nantes e al Lens, ed hanno messo in mostra un gran gioco offensivo che è valso 82 gol, oltre la metà dei quali sono stati segnati dalla coppia d'attacco formata dal centravanti François "Fanfan" Felix e dal mancino fuoriclasse jugoslavo Dragan Dzajic (22 gol a testa). A fine stagione però Dzajic torna alla Stella Rossa, e il presidente Paul Natali decide di sostituirlo con un altro campione; il direttore sportivo Jules Filippi pesca infatti dal Valencia nientemeno che Johnny Rep, al quale, in sede di trattativa, vengono mostrate le splendide bellezze dell'isola, ma non certo il piccolissimo stadio Armand Cesari di Furiani, alle porte di Bastia. Allenatore di questa squadra è Pierre Cahuzac, che con il Gazelec di Ajaccio, tra il 1963 e il 1968 ha vinto quattro campionati amatoriali francesi, e poi, una volta preso in mano il piccolo Bastia, lo ha portato ai vertici del calcio europeo. Nell'ossatura del Bastia costruito da Cahuzac, una squadra votata costantemente al gioco d'attacco, ci sono il giovane portiere Pierrick Hiard, che prende il posto del titolare Weller, mentre il perno della difesa è lo stopper Charles Orlanducci. Soprannominato il "Leone di Vescovato" (piccolo borgo a sud di Bastia), Orlanducci incarna lo spirito corso nel suo gioco coraggioso, rude ma sempre corretto; difensore attento sull'uomo, quando occorre sa proporsi in avanti realizzando spesso gol decisivi, è l'idolo dei tifosi ed è tuttora recordman di presenze con il Bastia in prima divisione. Nel fortissimo centrocampo giocano i due "gemelli" Lacuesta e Larios, arrivati in prestito dal Saint-Etienne; grande corsa, tecnica e potenza sono le migliori qualità di questi due giocatori che, benchè molto giovani (19 e 21 anni) si integrano perfettamente nella squadra isolana. Il punto di forza del centrocampo è però il regista Claude Papi, vera anima e giocatore di maggior classe del Bastia; nel corso della Coppa realizzerà addirittura sette gol, che gli garantiranno un posto nella nazionale francese ai Mondiali 1978. La sua carriera in nazionale si fermerà a sole 3 presenze, così poche perchè nel ruolo davanti a lui c'è un certo Michel Platini (al quale non sta evidentemente simpatico, però a "Le Roi" tutto è permesso), ma Papi dimostrerà nel Bastia di essere veramente un giocatore di altissimo livello, che sa incarnare perfettamente il grintoso spirito corso, ma che alla combattività ed al coraggio associa una classe fuori dal comune. Purtroppo a soli 33 anni l'idolo di tutto un popolo viene stroncato da un infarto, ma la Corsica saprà tributargli gli onori meritati, nominandolo giocatore corso del secolo ed intitolandogli la tribuna principale del Furiani oltre che lo stadio di Porto Vecchio, sua (splendida) città natale. Nell'attacco del Bastia, insieme a Rep (che gioca ala destra) ci sono ancora "Fanfan" Felix e l'ala sinistra Yves Mariot che però a inizio stagione si infortuna lasciando il posto al talentuosissimo mancino 17enne Jean-Marie "U Cirinu" De Zerbi, anche lui corso; la vera sorpresa (ruberà il posto a Felix) è però il marocchino Abdelkrim Merry "Krimau"; giovane talento fino ad allora discontinuo, Krimau in questa stagione mostrerà le sue qualità di giocatore tecnico e veloce, a dispetto di un fisico molto sottile.  Dall'alto: Orlanducci, Larios, Krimau e Felix. Primo turno di Coppa Uefa 77-78, dunque, e per il Bastia subito un'avversario d'eccezione: lo Sporting di Lisbona dell'ex fuoriclasse del Saint-Etienne Salif Keita e del potente attaccante di origine angolana Jordao . Quando i portoghesi, la sera prima dell'incontro di andata, effettuano la rifinitura sul prato del Furiani non si sono resi conto che il piccolo stadio sarà il palcoscenico della successiva notte di Coppa ma pensano di essere sul terreno di allenamento, e pertanto di affrontare poco più che una squadretta amatoriale; una tripletta di Fanfan Felix ribalta il doppio vantaggio dei biancoverdi siglato da Jordao e Fraguito per il 3-2 finale, ma l'impressione è che lo Sporting non faticherà molto a recuperare in casa la sconfitta. In realtà, davanti ai 70mila spettatori dell'Alvalade, lo Sporting riesce a passare solo ad un quarto d'ora dalla fine con Manuel Fernandes, e a questo punto accade il primo miracolo. Trascinati da Claude Papi i Corsi si trasformano nei "Lions de Furiani" e si riversano coraggiosamente all'attacco: a quattro minuti dalla fine pareggiano con Rep, replicando due minuti dopo con Felix, per una vittoria incredibile ed insperata che spiazza tutte le redazioni dei giornali francesi (la partita è iniziata alle 22) pronte a scrivere di una buona, ma sfortunata, prestazione del Bastia sul campo dello Sporting. Anche il secondo turno si presenta difficile, perchè il Bastia pesca gli inglesi del Newcastle United; l'andata è al Furiani e dopo otto minuti i Magpies sono già in vantaggio con Cannel, ma nel secondo tempo Claude Papi trascina i suoi alla vittoria dopo una prestazione magistrale condita da una doppietta, con gol del 2-1 segnato all'ultimo secondo. Anche qui però una vittoria risicata che sembra molto difficile da difendere nel caldissimo St.James Park, tanto più che sono diversi gli assenti nelle fila del Bastia, dove debutta al posto di Mariot l'ala sinistra diciassettenne "Cirinu" De Zerbi. E invece sono proprio i micidiali dribbling di De Zerbi, oltre che un Johnny Rep in condizioni stratosferiche, ad asfaltare i Magpies sul loro terreno ed a regalare ad una squadra francese la prima vittoria in Inghilterra nelle Coppe Europee. Rep segna due gol, De Zerbi uno e a nulla serve la rete di Gowling che accorcia le distanze; il Bastia è agli ottavi, un risultato già fantastico se rapportato alla storia del club. Novembre 1977, Zurigo, sede dell'Uefa; ci sono i sorteggi degli ottavi di finale della Coppa Uefa ed al piccolo Bastia viene accoppiato uno dei candidati per la vittoria finale: il Torino di Gigi Radice. Il Bastia ha pochissime chances di passare, tanto più che nella partita di andata Paolino Pulici porta avanti il Toro già a metà del primo tempo con un tiro al volo su cross di Claudio Sala. I corsi però si mettono a giocare pazientemente e nel finale del primo tempo pareggiano con Claude Papi , dopo un ottimo uno-due con Larios, raddoppiando al quarto d'ora della ripresa con un gol di Johnny Rep su sponda di Felix; il vantaggio di 2-1 è modesto, anche perchè Felix e Papi sprecano due ghiotte palle gol che avrebbero arrotondato il punteggio, ma consente comunque di sperare per il ritorno in Piemonte.  E' già arrivato l'inverno quando, il 7 dicembre 1977, si gioca al Comunale di Torino la partita di ritorno su un campo completamente ricoperto dalla neve; ci sono circa settantamila spettatori, ma ben quindicimila sono tifosi dei Leoni in maglia blu, arrivati dalla Corsica e da tutta la Francia: non sanno ancora che li aspetta la notte più incredibile della storia della loro squadra... Passano venti minuti e con un gol da antologia al termine di una splendida azione collettiva Jean-François Larios porta in vantaggio il Bastia con un tiro da 25 metri, ma il Torino è una corazzata e dopo due minuti pareggia con Ciccio Graziani, che approfitta di un rinvio maldestro di Orlanducci. In apertura di ripresa segna ancora Graziani ristabilendo così la parità sul doppio incontro, con i granata che però sembrano lanciati verso il trionfo, spinti dal pubblico di casa e dal vantaggio psicologico di aver ribaltato il risultato. Il Bastia inoltre ha diverse assenze, in attacco gioca il giovanissimo marocchino Abdelkrim Merry "Krimau": nel prepartita Cahuzac aveva definito il suo impiego una "soluzione non ottimale, ma l'unica possibile"; ebbene, proprio Krimau, che tutti pensavano sarebbe stato in difficoltà con il suo fisico esile su un campo pesante come quello del Comunale, pareggia al 50' dopo un'azione insistita di Cazes, e porta di nuovo in vantaggio il Bastia al 67' con una meravigliosa corsa in solitario partita nel cerchio di centrocampo. Il punteggio non cambierà più, il Torino è in 10 per l'infortunio di Mozzini che si scontra con Rep (Zaccarelli e Castellini sono già stati sostituiti, sempre per problemi fisici), sulla neve di Torino il Bastia vince 3-2 ed i tantissimi tifosi corsi, che tanti chilometri avevano fatto per venire a vedere i loro campioni, piangono dalla gioia applaudendo Krimau e gli altri eroi della serata; il Torino ha giocato bene ma lo spirito combattivo ed il cuore dei giocatori in maglia blu, titolari e riserve, isolani e non, ha avuto la meglio in una partita da leggenda. Con la primavera ritornano i quarti di finale, in Coppa ci sono ancora, tra gli altri, il Barcellona (che grazie a una prestazione magistrale di Cruijff ha ribaltato al Nou Camp lo 0-3 subito in casa dell Ipswich Town), l'Aston Villa che ha eliminato l'Athletic Bilbao, l'Eintracht Frankfurt di Grabowski e Holzenbein (battuto 4-0 il Bayern di Rummenigge), il Grasshoppers che ha eliminato la Dinamo Tbilisi di Ramaz Shengelija, il PSV Eindhoven dei gemelli Van de Kerkhof e due squadre della DDR, il Magdeburgo ed il Carl Zeiss Jena. Il Bastia è il classico vaso di coccio, ma il sorteggio contro il Carl Zeiss Jena, tutto sommato è relativamente fortunato. Il 1 marzo ritorna la Uefa al Furiani, il Bastia anche stavolta esordisce in casa ospitando l'undici tedesco che si presenta apparentemente in pigiama, a causa delle infelici divise a righine orizzontali bianche e blu; a svegliarli brutalmente ci pensa Larios con un siluro all'incrocio dopo tre minuti, sul quale Zimmer non può nulla, sul finire del primo tempo raddoppia Claude Papi e si va al riposo sul 2-0. Nella ripresa però il Carl Zeiss Jena si scioglie sotto gli attacchi dei Leoni, che segnano addirittura altre cinque volte con Mariot, Felix (2), Cazes e Franceschetti. La doppietta dell'attaccante Raab, fortissimo nel gioco aereo, riduce leggermente il passivo che resta in ogni caso umiliante, 7-2 per il Bastia che festeggia la settima vittoria consecutiva in Europa, un exploit all'epoca mai riuscito nemmeno al Real Madrid di Di Stefano. Nonostante un vantaggio decisamente corposo, il ritorno in Germania Est è sempre da temere per le "misteriose" trasformazioni dei giocatori tedesco-orientali nelle partite di Coppa giocate in casa, durante le quali corrono al doppio della velocità degli avversari (la Roma ne sa qualcosa). In più l'ambiente è caldissimo, sia perchè lo stadio intitolato al fisico Ernst Abbe è strapieno, sia perchè un altro Corso piuttosto famoso nel 1806 proprio a Jena aveva travolto l'esercito prussiano guidato da Federico Guglielmo I (un enorme striscone con scritto "Waterloo" accoglie i 1000 coraggiosissimi tifosi del Bastia che hanno attraversato la Cortina di Ferro), e i tifosi tedeschi non mancano di sottolinearlo minacciosamente. In effetti lo Jena si porta in vantaggio abbastanza presto col solito colpo di testa di Raab, ma cinque minuti dopo Papi pareggia; la partita diventa una battaglia, i Tedeschi passano ancora tre volte ma ai loro gol risponde Krimau, la partita termina poi 4-2, il Bastia viene sconfitto ma non importa, la semifinale è stata raggiunta. Il sorteggio è ancora una volta benevolo, PSV e Barcellona, le squadre di maggior prestigio, si scontrano tra di loro mentre al Bastia tocca il Grasshoppers Zurich (forse la miglior squadra svizzera di sempre nella storia delle coppe); l'andata questa volta si gioca in Svizzera contro una squadra ricca di nazionali e senz'altro superiore dal punto di vista fisico. Il Bastia passa per primo, con una serpentina di Merry Krimau servito da Papi, poi le "Cavallette" ribaltano il risultato con un giovanissimo Heinz Herrmann e Raymondo Ponte su rigore. Sempre su rigore conquistato da Rep arriva al 36' il pareggio di Papi che spiazza il portiere svizzero. Nella ripresa la rete del centrale Montadon su corner sancisce il definitivo 3-2 per il Grasshoppers che spreca diverse occasioni per arrotondare il punteggio, il Bastia torna sconfitto, ma le possibilità di qualificazione per il ritorno sono intatte. Il ritorno dunque, si gioca il 12 aprile al Furiani sotto una pioggia battente, davanti a 15 mila spettatori stipati come sardine sulle tribune di uno stadio che ne può contenere diecimila a malapena, si soffre, basterebbe un solo gol ma non arriva, il Grasshoppers è una squadra forte e con una difesa ben organizzata, il portiere Bebig è in giornata di grazia e ferma gli attaccanti corsi con parate miracolose; quando mancano venti minuti circa, e la tensione si sta trasformando sempre più in ansia e nervosismo, dai piedi del trascinatore Claude Papi arriva il gol che tutto un popolo sta aspettando, dopo un rinvio affannoso della difesa Papi incrocia splendidamente un tiro al volo dai venti metri su cui Bebig non può nulla: gli ultimi minuti sembrano interminabili, gli Svizzeri si riversano in attacco ma le occasioni sono poche, il Bastia vince uno a zero ed è in finale, grazie all'orgoglio ed alla classe del suo giocatore più carismatico e, purtroppo, compianto. Nell'altra semifinale il Barcelona, nonostante la doppietta di Charly Rexach, non riesce a capovolgere il 3-0 dell'andata e così il PSV Eindhoven viene a giocarsi l'andata della finale al Furiani. Il 26 aprile 1978 la Corsica nord-orientale è travolta da una tempesta, il Furiani è a ridosso delle montagne ed il campo è quindi completamente allagato, ma l'arbitro jugoslavo Maksimovic decide di giocare ugualmente, i Mondiali imminenti non permetterebbero di recuperare la partita. E così per la prima mezzora della finale non si può parlare di calcio, quanto piuttosto di un arrembaggio blu alla porta di Van Beveren nonostante le pozzanghere ostacolino drammaticamente l'avanzata coraggiosa dei Leoni di Corsica, deviando i passaggi e rallentando i tiri; uno sforzo così generoso si rischia di pagarlo sul finale del tempo quando i gemelli Van de Kerkhof si rendono assai pericolosi. Nella ripresa il copione non cambia, gli Olandesi si difendono nella risaia della loro area, solamente un colpo di fortuna potrebbe aiutare a segnare un gol; purtroppo questo non arriva, ed i ventidue giocatori, ormai ricoperti completamente di fango, devono giocarsi la Coppa ad Eindhoven. Il 9 maggio 1978 si disputa l'ultimo atto al Philips Stadion di Eindhoven, illuminato da un sole mai tanto beffardo, per la Corsica. I giocatori del Bastia sembrano avere le gambe di piombo, non riescono a frenare gli Olandesi che puntualmente passano con Willy Van de Kerkhof.La partita è a senso unico, Rep e Krimau hanno un paio di occasioni che potrebbero ribaltare il risultato ma non riescono a concretizzare; al ventesimo della ripresa si chiude l'agonia, in due minuti segnano Dyckers e Van der Kuylen e la speranza svanisce: 9 maggio 1978 - Philips Stadion, Eindhoven: PSV Eindhoven  - Bastia 3-0  il PSV vince la Coppa.

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